Sì. Nella valle della violenza
Chi conosce Ti West avrà in mente un ragazzone classe 1980 amante degli horror, uno di quelli che il cinema lo ha studiato e che ogni volta che gira un film dell’orrore, pur senza sbancare i botteghini, ci mette sempre qualcosa di interessante. Con Nella valle della violenza però – il film che vi consigliamo su CHILI questa settimana - West si allontana, con nostra sorpresa, non solo dalle amate lame slasher o dai virus che contagiano intere popolazioni, ma anche dai massacri come quello che ispirò il suo The Sacrament e dalle case stregate. Pare che l’idea di girare questo western così singolare sia venuta a Ethan Hawke (che ne è il protagonista) e al suo amico produttore Jason Blum (una garanzia), desiderosi di lasciare un segno nella western renaissance di Hollywood.
Film anomalo, in cui Ti West e i suoi sono costretti a lavorare con un budget ridotto. Ragione per cui nel film non vediamo quasi nessuna comparsa, le dotazioni degli attori sono limitate, non ci sono effetti speciali e la scenografia è talmente minimale da rendere questa pellicola più vicina ad un opera teatrale che ad un western hollywoodiano del 2016. Ma Ethan Hawke e Jason Blum nei teatri ci sono cresciuti e si sono fatti le ossa a New York negli Anni ’80 (ai tempi della Malaparte Theater Company), e per un regista così giovane e preparato come Ti West, gestire questa sfida low-cost è davvero un giochetto da ragazzi.
Ma andiamo al dunque: il protagonista è Paul (Hawke), giovane uomo di cui non sappiamo nulla, se non che si sta recando a cavallo in Messico in compagnia dell’adorabile Abbie, sua fedelissima cagnolina. Il tipico cavaliere solitario e misterioso di cui bisogna imparare a temere le doti e che richiama agli innumerevoli personaggi interpretati da Clint Eastwood, con la differenza che il nostro ha lo sguardo malinconico di Ulisse. A quattro giorni di cammino dal confine, la sete, la stanchezza e la voglia di farsi un bagno caldo lo portano a Denton, un microscopico centro abitato in mezzo al nulla, la cui gestione dell’ordine spetta allo sceriffo-despota Marshal Martin (un ottimo John Travolta). Cominceranno i problemi. Vedere per credere. Consigliatissimo.
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